venerdì 17 agosto 2007

Bossi rilancia lo sciopero fiscale

Il senatùr: «Paghiamo le tasse
alle Regioni invece che allo Stato».
Forza Italia apre, l'Udc: una follia

PONTE DI LEGNO (BRESCIA)
Umberto Bossi rilancia lo sciopero fiscale, perchè la gente vuol mandare via Prodi e «bisogna trovare qualcosa di forte», dunque dall’autunno il leader del Carroccio propone di pagare le tasse «alle Regioni invece che allo Stato». Ma la proposta non convince nemmeno tutta la Cdl: l’Udc boccia come «follia» l’idea, An frena con forza, Forza Italia è invece aperta. Mentre l’Unione si schiera compatta contro lo sciopero, solo Daniele Capezzone dice «parliamone, il problema non è Bossi ma Visco».

«Mi pare una follia» taglia corto il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione: «proporre lo sciopero fiscale è come dire che vogliamo la dissoluzione dello Stato», «non si pagano più stipendi e non si pagano più pensioni. Una cosa del genere non può essere presa sul serio». «Dobbiamo invece dire una cosa diversa. Le tasse le devono pagare tutti, l’opposizione di Centrodestra non può essere la casa degli evasori fiscali» ma «dobbiamo attaccare questo esecutivo perchè mette troppe tasse e spende male i soldi faticosamente guadagnati dai cittadini».

No anche da Alleanza Nazionale: per Maurizio Gasparri «è meglio mandare a casa il governo». «Questo governo ha portato ad un inaccettabile inasprimento del prelievo fiscale accompagnato peraltro da un taglio di trasferimenti di fondi a scapito anche della sicurezza dei cittadini. Ogni forma di protesta è comprensibile. La vera risposta però non è lo sciopero fiscale ma è mandare a casa questo governo che ha aumentato anche l’insicurezza».

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